Umeboshi .. è giunto il tempo!


"Umeboshi" (prugne giapponesi sotto sale)

Penso che ormai siano note a molti, in particolare a chi usa prodotti macrobiotici o ai cultori del Giappone.
In genere si comprano nel supermercato, ce ne sono di vari tipi e per tutti i gusti.
Qui da noi, sin da quando ci siamo trasferiti in Giappone, mangiamo quelle home made.

Mia suocera era bravissima a prepararle ed ha voluto insegnarmi il suo procedimento, infatti io tutt'ora uso la sua infallibile ricetta.

Si possono gustare in mille modi: con il riso bianco cotto a vapore, dentro gli onigiri, ecc.
Possono anche essere spizzicate mentre si sorseggia del buon sake.


Nel mio giardino ci sono due piccoli alberi di ume, prugno giapponese.
In genere, in tutto, danno circa 1,500 Kg di prugne, ma quest'anno erano a malapena una decina.
Non ci sono problemi dato che ho ancora le umeboshi fatte lo scorso anno.


Le prugne giapponesi sono completamente diverse dalle nostre prugne o susine, non sono commestibili come frutta fresca, neanche a lasciarle maturare sull'albero. Io non le ho mai assaggiate prima di essicarle, ma mia suocera diceva che viene mal di pancia. Sembra che siano molto aspre ed amare, l'unico modo per renderle mangiabili è essiccarle.

Umeboshi
(Ricetta di mia suocera)

ume (prugne giapponesi) 1,500 Kg
sale 150 gr
zucchero 120 gr
sake 250 cc
aka-jiso (basilico giapponese) 3 mazzetti
sale per aka-jiso qb


Metterle in ammollo nell'acqua per una notte, dopo averle ben lavate.

L'indomani mattina togliere il picciolo con uno stuzzicadenti e farle sgocciolare in un colino.
Con una parte di sale spolverizzare il fondo del contenitore e con l'altra strofinare le ume e fare, nel contenitore, degli strati di ume e sale. Usare completamente il sale.


Aggiungere il sake e lo zucchero. Mettere un piatto sopra ed un peso di 1 Kg circa.
Man mano si formerà un liquido che sommergerà le ume.
Possono essere lasciate in questa fase anche per 2 - 3 settimane.
Accertarsi, consultando le previsioni del tempo, che ci siano 3 giorni ininterrotti di bel tempo, se piove e si bagnano si rovina il tutto.


Togliere le ume dal liquido e stenderle su un cesto di bambù, lasciarle esposte fuori per tre giorni e tre notti. Il liquido rimasto nel contenitore deve essere esposto fuori solo di giorno, la sera è meglio rientrare il contenitore con il liquido lasciando fuori le ume.


Possibilmente una volta al giorno rivoltare le ume esposte al sole.
Dopo 3 giorni diventeranno di questo colore.


L'ultimo giorno preparare aka-jiso (basilico giapponese): togliere le foglie dai rametti, lavarle e farle sgocciolare in un colino. Strofinarle con un poco di sale e strizzarle per farle spurgare del loro succo color viola intenso.

Può succedere che inizi la stagione delle piogge ed ancora non si è riusciti a stendere le ume e aka-jiso sia ormai in vendita. Lo si può preparare (come indicato prima) strizzandolo con cura, e metterlo in sacchetti per alimenti lasciandolo in frigo, nel ripiano di centro, fintanto che lo si possa usare.


Rimettere le ume nel contenitore con il liquido, aggiungere aka-jiso.


Mettere il coperchio e lasciarle maturare fino a settembre in un posto fresco.
Il periodo migliore per gustarle è l'inizio autunno.


Queste sono state preparate da me lo scorso anno.
Il loro sapore è salato, aspro ma nello stesso tempo dolce.

Lo so che difficilmente si potranno trovare il Italia questi ingredienti, ma ci sono tantissimi italiani/e che abitano in Giappone ai quali, questo post, potrebbe servire come riferimento





Commenti

  1. Io adoro ad esempio l'aceto di umeboshi!!!! ^__________^

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  2. Non le ho mai assaggiate sono sincera, devo assolutamente trovarle e provarle con la tua ricetta. E' sempre una sorpresa leggere il tuo blog e avvicinarmi ad un mondo così lontano da me

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  3. Susina, non conosco l'aceto di umeboshi, non è che intendi umeshu?
    E' un liquore leggero al sapore di ume.
    Vedi questo:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Umeshu

    Francesca, vivendo agli antipodi è normale che io posti cose tanto diverse dalla nostra cultura culinaria.
    Spero che tu ti diverta quando vieni a farmi visita.

    Bacioni ad entrambe.

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  4. Avevo più volte sentito questa parola, ma non sapevo il suo significato, adesso so finalmente che è una prugna!!Proverò a cercare in qualche negozio, sarei curiosa di assaggiarle, il procedimento di tua suocera, spiegato da te mia ha affascinato!

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  5. Ciao carissima
    come sempre sei bravissima a spiegare con passaggi minuziosi

    da me c'è un premio che ti aspetta

    http://profumiecolori.blogspot.com/2009/05/premi-grazie-tutti.html

    smack Manu

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  6. Congratulazioni, hai un blog molto interessante! Sicuramente non riuscirò mai a trovare le ume qui in Italia ma ho letto questo post con molto piacere :)

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  7. Ciao, se passi da me ho un premio per te.

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  8. @ Milla...Grazie carissima. Le umeboshi penso che si vendano in erboristeria.

    @ FairySkull... Ciao! Hai ragione, molto particolare!

    @ AlessiaStre... Alessia, come va? Stanno venendo bene, vero? Fammi sapere!

    @ Manu... Grazie carissima, il premio lo aggiungerò nel slideshow. Scusa se non lo pubblico e non lo passo, ma lo accetto con gran piacere.
    Bacioni!!!

    @ Azabel... Grazie cara, ma sai che AlessiaStre sta provando a farle usando le albicocche del suo giardino ed il basilico nero? Speriamo che vengano bene!

    @ Stefania... Grazie carissima. Anche il tuo vengo a prenderlo e lo aggiungo nel slideshow. Scusa se non lo pubblico e non lo passo, ma lo accetto con gran piacere.

    Un abbraccio caloroso a tutte voi....Bacioni, bacioni!!!!

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  9. particolarissime...non le conoscevo proprio! Molto interessante, come sempre, tutto quello che scrivi!
    Come stai? Va un pò meglio?
    Tanti bacioni
    Ago :-D

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  10. Grazie Ago, va molto meglio!
    Man mano la mano sta riprendendo a muoversi naturalmente.
    Ti ringrazio anche per le belle parole che mi dedichi.
    Bacioni!!!

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  11. Io non le avevo mai sentite... mi stuzzicano molto e mi piacerebbe proprio provarle.
    Ciao.
    Orchidea
    www.viaggiesapori.blogspot.com

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  12. Ciao Orchidea, penso che non sia difficile trovarle in erboristeria.
    Sai che AlessiaStre da Roma (vedi il sesto pomticello) ha provato a farle usando albicocche verdi e basilico nero. Ha detto che mi farà sapere se il sapore si somiglia alle umeboshi oppure no!
    Un abbraccio!

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  13. Ciao,
    E' la primissima volta che commento un blog,e sono un po' emozionato...
    Tanto piu' emozionato in quanto anche per me il Giappone occupa un posto di riguardo nella mia vita...devo pero' dire che provare le umeboshi a Kyoto fu una delle esperienze piu' drammatiche della mia vita.Mi si prosciugo' istantaneamente tutta la bocca e da allora me ne tengo alla larga.Pero' leggere il tuo post ha rievocato in me dolci ricordi...
    Grazie

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  14. Ciao Miki,
    benvenuta!!!!!!
    Mi dispiace che le umeboshi ti abbiano fatto quell'effetto!
    A me piacciono da morire, infatti ho imparato a farle!
    Non hai un tuo blog, vero?
    Spero di risentirti ancora!
    Baci!

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  15. Queste sono meravigliose..le adoro con il the!!! Gli ingredienti sono impossibili da trovare, almeno nella mia città, ma un applauso perchè sono paradisiache.....

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